Ricomporre Babele. Educare al Cosmopolitismo

Milano, 7 - 9 aprile 2011

Nella sua dichiarazione programmatica la Fondazione Intercultura ets. ricorda che “chi si sente a disagio fuori dalla propria nazione e dalla propria lingua è un cittadino dimezzato ed un attore inefficace sul mercato globale”. E indica alcuni obiettivi prioritari per chi si occuperà di educazione nei prossimi anni: “aprirsi al mondo senza spaesarsi; vedere la realtà da molte prospettive; scoprire i confini della propria cultura interagendo con quelle altrui; sentire legami comuni di umanità sotto il fluire di differenze appariscenti”.

A questi temi la Fondazione Intercultura ha dedicato un convegno internazionale a Milano dal 7 al 9 aprile 2011, in partnership con la cattedra di Pedagogia Generale e Sociale dell’Università di Milano Bicocca ed in collaborazione con le cattedre di Pedagogia Generale dell’Università Cattolica, di Psicologia Sociale dell’Università di Milano, di Politica Economica Europea dell’Università Bocconi e di EXPO 2015.  Il convegno si è svolto inoltre sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e del Comune di Milano

Ma che cosa significa oggi essere o sentirsi cosmopolita o “cittadino del mondo”?

Il convegno “Ricomporre Babele – Educare al Cosmopolitismo” ha esplorato questo concetto dal punto di vista sociologico, politico, etico, culturale per evidenziare quelle conoscenze e quegli strumenti che dovrebbe possedere un giovane che si prepara a vivere in una società globalizzata.

Quali sono gli scenari probabili di una città mondiale? Quali le strutture politiche per governarla? Quale la prospettiva delle Nazioni Unite e il progetto di una “alleanza delle civiltà”? Quali le maggiori trasformazioni in atto? Quali i punti di vista delle regioni “periferiche” negli equilibri mondiali? Quali codici etici comuni in un mondo diviso da conflitti religiosi? Quale il ruolo di un pensiero scientifico condiviso da tutta l’umanità? Quale la possibilità di sopravvivenza delle diverse tradizioni quotidiane: alimentazione, abitudini, riti sociali? E di fronte a questi interrogativi: come si pone la scuola? nel mondo Occidentale, in Asia, nel quadro dell’UNESCO? come educare all’empatia, ai diritti umani, alla cittadinanza? come proporre atteggiamenti mentali che favoriscono la risoluzione dei conflitti? e infine il cosmopolitismo è veramente un obiettivo comune dell’umanità?

Tutti questi argomenti ed altri affini sono stati trattati in 26 “workshop” da specialisti della materia provenienti da tutto il mondo nel corso di due giornate di studio riservate a studiosi, ricercatori e alle organizzazioni di volontariato che operano nel settore dell’educazione alla mondialità. In una giornata pubblica conclusiva nell’Auditorium del Grattacielo Pirelli sono stati presentati i principali argomenti emersi dagli incontri e dai seminari delle giornate precedenti.

Gli atti sono disponibili QUI. L'elenco dei relatori e gli abstract degli interventi sono scaricabili qui sotto.

ALLEGATI

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Abstract

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